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  • Napoli, usura a corso Umberto. La pista del super-usuraio

    Vetrine calate e luci spente al corso Umberto. Dieci minuti che sembrano durare un’eternità, in un silenzio surreale, nell’arteria più trafficata di Napoli, per ricordare don Vittorio e gli altri. L’ex titolare del negozio «Brums», suicidatosi nei giorni scorsi all’interno del suo negozio più amato, quello stesso che si trova appunto al corso Umberto. A indurlo al gesto estremo, una situazione economica difficile e - probabilmente - la mano degli usurai, nel cui giro sarebbero finiti anche gli altri due commercianti che si sono suicidati nelle ultime settimane a Napoli. Tutti, peraltro, con attività proprio al Rettifilo.
    Ieri è stata la giornata della solidarietà e del ricordo. Ma anche quella della rabbia, tra le migliaia di operatori commerciali napoletani. Una serrata simbolica alla quale hanno partecipato pure i negozianti del Borgo Orefici, dopo che il suo presidente Roberto De Laurentiis (che è anche componente di giunta di Confommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Napoli) aveva aderito all’iniziativa lanciata dai presidenti dei centri commerciali cittadini e da Federmoda.E mentre la Procura di Napoli coordina le indagini svolte a tutto campo sia dalla polizia che dai carabinieri, nel giorno del ricordo e della rabbia spunta un elemento importante.
    Qualcosa che rappresenta molto più di una semplice indiscrezione o di una voce. È una circostanza. Il nostro giornale l’ha raccolta tra i residenti della zona del Rettifilo, e anche tra molti commercianti i quali sanno - e forse non riescono ancora a dirlo ufficialmente - dell’esistenza di un uomo ben noto nella zona, il quale presta soldi con interessi altissimi e che - forse - rappresenta l’elemento di collegamento tra coloro che la disperazione spinge verso l’usura e gli ambienti della criminalità del centro.
    Un usuraio. Ma sarebbe meglio definirlo l’uomo di punta che governa l’abisso umano e morale di quel fenomeno chiamato strozzinaggio. Potrebbe essere l’uomo che ha stritolato economicamente don Vittorio e, chissà, anche gli altri commercianti che lo hanno preceduto lungo la tragica strada che ha avuto come ultimo approdo il suicidio.
    Se il quadro è questo saranno ovviamente le indagini a doverlo dire. Ma l’elemento forse più inquietante che abbiamo raccolto in questi giorni è la constatazione del fatto che tanti sanno di questo misterioso emissario dell’usura che si presenta per di più con una faccia pulita a chi non conosce ciò che poi effettivamente fa.
    C’è persino chi gli dà un nome e un volto. E sarebbe auspicabile che queste stesse persone trovassero il coraggio - anche in forma anonima e poco ufficiale - di offrire agli investigatori elementi utili a convogliare convinzioni che danno corpo a un sospetto agghiacciante: quello che il super-usuraio governatore del malessere professionale delle decine e decine di negozianti che vivono una stagione al limite del drammatico per i mancati guadagni e per il perdurare della crisi sia l’insospettabile dirimpettaio, l’uomo della porta accanto, il buon padre di famiglia che poi invece si trasforma in carnefice senza scrupoli.
    La sola buona notizia di queste ore è un’altra. Ieri la Camera di Commercio ha comunicato di voler attivare un fondo speciale di solidarietà per i commercianti in gravi difficoltà economiche. Il presidente Maurizio Maddaloni ha così raccolto l’appello lanciato da Confcommercio Napoli chiedendo al presidente Pietro Russo e alle altre associazioni imprenditoriali di elaborare, in tempi brevi, una misura economica che possa affiancare e potenziare il già attivo sistema di contributi ai consorzi di garanzia.
    «Quest’anno la Camera di Commercio - ha detto Maddaloni - ha triplicato il fondo di garanzia per i confidi, abbattendo il tasso di interesse che le imprese pagano alle banche per accedere al credito e siamo pronti a lavorare su un nuovo strumento di agevolazione finanziaria a disposizione dei commercianti alle prese con il perdurare della crisi economica».
    «Serve uno sforzo supplementare da parte di tutti - ha concluso - anche nel vigilare sull’accentuarsi di situazioni di illegalità nelle singole aree cittadine e dare risposte concrete al drammatico appello del mondo del commercio».
     
    Fonte: IlMattino

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