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Sanità, la beffa del servizio informatico: spesi 25 milioni per 220 prenotazioni
La sanità campana? Potrebbe essere all’avanguardia, nonostante i conti disastrati, almeno in un settore: le prenotazioni informatiche di visite specialistiche, analisi, interventi chirurgici. Tutto grazie a una rete capace di mettere in contatto pazienti e strutture ospedaliere o ambulatori, con un semplice click sulla tastiera di un computer. Utenti che ottengono l’agognata visita evitando le lunghe liste d’attesa; prenotazioni in tempo record, servizi pubblici con standard d’eccellenza. Detta così sembra un libro dei sogni. Eppure basterebbe che fosse completato l’ambizioso progetto che va sotto il nome di Cup» regionale, ovvero il Centro unico di prenotazione. E invece si tratta dell’ennesima rivoluzione incompiuta, almeno per ora. Così nonostante la Regione abbia investito 25 milioni di euro per la realizzazione del progetto, nel 2010 solo 221 pazienti hanno usufruito delle prenotazioni informatiche.
Il risultato paradossale: circa 25 milioni investiti per 221 utenti serviti. Il paradosso avverte in tutta la sua grandezza se azzardiamo un confronto costi-benefici. Perché con questi numeri è come se la semplice prenotazione di una Tac, in via informatica, fosse venuta a costare 113 .122 euro. Possibile? Sì perché la sanità campana ci ha abituato a questo e altro. Ma andiamo con ordine. Tutto è iniziato tre anni fa, quando (con la delibera 1383 del 4/09/2008 regolarmente pubblicata sul Burc) nacque il Centro unico di prenotazione delle aziende sanitarie. Un primo anno fatto di grandi entusiasmi e di tante aspettative. Poi, il 20 marzo 2009 l’annuncio: L’assessore regionale all’Innovazione,Nicola Mazzocca— si legge sul sito istituzionale della Regione— ha illustrato ai presidenti della Quinta e Sesta Commissione del Consiglio regionale, al presidente dell’Ordine dei medici, al presidente dell’Arsan e ai manager delle Asl della Campania, il Cup (Centro unico di prenotazione sanitaria). L’innovativo strumento è stato realizzato grazie all’azione congiunta degli assessorati all’Innovazione e alla Sanità» . E ancora: «Con il Cup, tutte le aziende sanitarie della regione Campania sono in rete. È perciò possibile effettuare prenotazioni da ogni azienda per accedere alle prestazioni».Era la primavera del 2009. Due anni dopo la rete informatica che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello della sanità, appare ancora sfilacciata. Tanto che al momento non esiste nemmeno un servizio di prenotazione telefonica. Così, in barba alla promessa rivoluzione informatica, gli utenti devono continuare a sorbirsi le file agli sportelli. Stando ai dati dell’anno in corso, come già detto, l’intera rete a livello regionale ha funzionato solo per 221 persone, meno di una al giorno. Per la precisione sono state 24 le prenotazioni alla Asl di Avellino, 23 alla Asl di Caserta, 44 alla Asl Napoli 3 Sud, 68 alla Asl di Salerno, 2 al Monaldi, 6 al Santobono, 3 al Cardarelli, 29 al Ruggi D’Aragona, 18 al Pascale, 1 alla Federico II e 3 alla Sun. Va detto che il risultato dell’anno scorso non può essere attribuito ad una sola causa, e quasi mai a ritardi delle Asl o delle aziende ospedaliere. Un grande problema si è verificato con gli accorpamenti delle diverse strutture, subentrati dopo l’inizio del progetto. Resta però, ed è inquietante, il dato della funzionalità di un sistema che solo per lo start-up è costato 25 milioni di euro. Insomma, sono in corso delle migliorie al sistema, ma lo stato dell’arte stride e non poco con le dichiarazioni trionfali, ancora oggi presenti sul sito della Regione.Un vero pugno nello stomaco se si guarda alle percentuali che evidenziano i giorni di mancato funzionamento del Curep nel corso del 2010. Tanto per fare qualche esempio: dal 1 gennaio al 31 dicembre del 2010, nella ex Asl Avellino 1, il disservizio è stato del 54%(197 giorni di mancato funzionamento); alla ex Asl Avellino 2 invece il 64%(233 giorni di mancato funzionamento). Asl Benevento 86%e 313 giorni di mancato funzionamento; mentre per l’ex Asl Caserta 1 la percentuale si attesta all’ 85%(con 311 giorni di mancato funzionamento). Peggio per l’ex Caserta 2 dove si arriva al 100%. Scorrendo la lista ecco la Napoli 1 dove le cose vanno bene: solo il 2%di giorni di mancato funzionamento. Molto male invece alla Napoli 2 Nord, con la ex Napoli 2 al 97%di disservizio e l’ex Napoli 3 completamente fuori dal network, con il 100%del disservizio. Situazione altalenante alla Napoli 3 Sud, dove la forbice del disservizio è particolarmente ampia, si va dal 4%all’ex Napoli 4 all’ 87%dell’ex Napoli 5. A Salerno, tra le ex Salerno 1, 2 e 3, le prenotazioni regionali non hanno funzionato rispettivamente per 155, 112 e 224 giorni. Questo senza contare l’operatività delle aziende ospedaliere. Insomma, un bilancio molto negativo, e un vero peccato anche in considerazione di un dato che non può essere sottovalutato. Il fatto che una struttura sia ferma al 100%non significa che la stessa non sia pronta ad entrare in rete, anzi, nella stragrande maggioranza dei casi tutto e pronto, e il «deficit» è invece da attribuirsi al «versante regionale» . Comunque, stando alle più recenti affermazioni, il Curep dei sogni sarebbe ormai pronto a decollare, questioni di mesi, pare. Speriamo solo che stavolta il decollo sia reale, altrimenti in rete continueranno ad esserci solo annunci clamorosi, che potrebbero assumere i contorni dell’ennesima beffa.
Fonte: Corriere Mezzogiorno
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