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  • Il venditore di calzini sull'Intercity batte Checco Zalone

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    Mancano dieci minuti a Formia. Eccolo che arriva. Il controllore? No, il venditore di calzini. “Mi avete chiamato?”. Veramente no. “Guardate quanto so’ belli dotto', vi servono? Io ripasso, ditelo pure alla signora che sta dormendo. Di non preoccuparsi chè quello dei calzini torna tra 5 minuti”. E’ lui, si chiama Peppe, sui trent'anni, il Cafè Express anni 2000.
    Manfredi, nel celebre film, si aggirava sul diretto Sapri-Napoli sfuggendo ai controllori col cestino pieno di thermos - “cafè cafèlungo latte e cappuccino” -, il nostro invece ha con sé un borsone ricolmo di calzini. Nessuno li vende come lui. Anzi nessuno sa vendere come fa lui. Cabaret puro, in freestyle. Non solo le battute ma anche i tempi comici. Se calcasse il palco di Zelig si berrebbe in un sorso Ficarra Picone e Checco Zalone.

    Vi riporto una piccola parte del dialogo col sottoscritto e gli altri viaggiatori dello scompartimento.
    - “Dottò, vi serve un paio?”
    - “No grazie ce li ho già: guarda (alzo il jeans”)
    - “Vabbuò te mmiett’ acopp’”
    - “E lei (dice al mio dirimpettaio) lei tiene proprio la faccia di uno che ha bisogno di un filo di Scozia”
    - “Nooo, in valigia c’ho 12 paia”
    - “Eh quann arriv’ a quindici ti fermi”
    Chiedo: “Hai mai venduto calzini a personaggi famosi?”
    - “Proprio l’altro giorno, acchiappai Michele Placido alla stazione di Napoli, era venuto a presentare il suo film (Vallanzasca, ndr). Gli feci un agguato da dietro, alle spalle. Ce ricett: “Michè sol tu me può salva’”. Per fargli capire che la merce era a livello gli ho pure detto "Michè guarda che questo è filo di Scozia originale, già sai. Lo producono proprio ‘o centro ra Scozia, no 'a provincia, proprio 'o centro". Se ne prese sei paia, mi ha dato 50 euro”.
    “Ma la più grande soddisfazione – prosegue – è stata quando ho venduto i calzini a un cinese. Ma come io vendo ai cinesi? Tutt o’ cuntrario. Tanto che c’ho chiedett più di una volta: ma tu si ‘o vero ci-ne-se?”.
    Passa a un altro scompartimento: “Signora, a voi vi conosco, siete cliente. Com’è andata l’altra volta?”
     - “Eh, insomma, erano un po’ strettini”
     - “Ah, ma voi dovete dirmelo. Io arrivo n’attimo ‘o centro ra Scozia e me facc cagnà”.
    Ps. Dopo di lui si fionda quello che vende il gadget delle scarpette dei giocatori del Napoli. “Dottò tengo Hamsìk, Cavani e pure a Mascara, ultimo arrivato”. Il bello è che la vendita prosegue anche dopo Roma, con laziali, romanisti e juventini.

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