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  • Adozioni, no del governo ai single. Sacconi: deriva laicista e anti-premier

    «Avverto una pericolosa deriva laicista che si manifesta anche in atti creativi della magistratura, dell'informazione e della politica. Sono messi in discussione i fondamentali valori della tradizione nazionale e tra i valori dell'antiberlusconismo c'è indubbiamente anche questo fronte». Così ha risposto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ai giornalisti sull'ipotesi di prevedere le adozioni anche per i single, dopo l'apertura della Cassazione.Il ministro ha escluso una nuova legge a proposito di adozioni ribadendo però che «già dalla prossima settimana ci sarà occasione per un segnale forte da parte del Parlamento per confermare il valore della vita».

    Per la suprema Corte italiana nulla in contrario è previsto dalla "Convenzione di Strasburgo sui fanciulli del 1967" che contiene le linee guida in materia di adozione. La Cassazione ha rigettato quindi la richiesta di una mamma adottiva di Genova di ottenere l'adozione nella formula piena per la bimba, con la quale ha vissuto nella Federazione Russa e negli Usa, dove l'adozione è stata dichiarata efficace. L'adozione - nella formula «speciale» - è stata però consentita e trascritta in Italia, con decreto della Corte di Appello di Genova nel 2009.

    La Cassazione oggi ha precisato in una nota di non aver rivolto «alcun invito al legislatore in materia di adozione», riferendosi ai commenti apparsi su diversi quotidiani alla sentenza 3572 del 2011, secondo cui la Cassazione «avrebbe invitato, sollecitato o addirittura preteso, che il legislatore approvasse una norma che permettesse l'adozione anche da parte di persone singole».

    Con la sentenza n.3572 la Corte di Cassazione «ha semplicemente svolto il proprio compito di interpretare la legge , nel caso l'articolo 6 della Convenzione di Strasburgo del 24 aprile 1967 in materia di adozioni dei minori, ratificata con legge n.357 del 1974, evidenziando che la norma in questione non è autoapplicativa, nel senso che "non conferisce immediatamente ai giudici italiani il potere di concedere l'adozione di minori a persone singole al di fuori dei limiti entro i quali tale potere è attribuito dalla legge nazionale". Ne è stata tratta la conclusione che la norma attribuisce "al legislatore nazionale la facoltà - e non l'obbligo - di prevedere la possibilità di adozione anche per le persone singole, cosicché perché tale adozione possa avere luogo in Italia è necessaria l'interposizione di una legge interna che determini i presupposti di ammissione e gli effetti ell'adozione da parte della persona singola.

    Appare evidente - prosegue la Corte - che nessun invito, sollecitazione o pretesa nei confronti del legislatore , può desumersi dall'avere la Corte semplicemente affermato che, in assenza di un'apposita legge (la quale ove emanata non sarebbe in contrasto con la Convenzione), non è possibile al giudice accogliere una richiesta di adozione da parte di una persona singola».

    «La prospettiva che si possano affidare programmaticamente bambini a persone sole ha un senso educativo?». È questa la domanda che si pone Avvenire in merito alla decisione della Cassazione sulle adozione per i single. Il quotidiano della Cei, che oggi dedica al caso un articolo dal titolo «Adozioni ai "single": la Cassazione strappa».

    Per autorizzare le adozioni ai single occorrerebbe modificare la Costituzione: l'Associazione matrimonialisti italiani (Ami) ritiene che, allo stato, non vi siano le condizioni storiche, culturali e giuridiche per stravolgere lo schema classico della tradizionale famiglia italiana composta da un padre ed una madre. La priorità assoluta, a parere dell'Ami, è riconoscere la possibilità di adottare alle coppie di fatto more uxorio, che in Italia sono circa un milione.

    «Parlare della possibilità di adottare anche da parte di persone non sposate non è una battaglia ideologica, è una discussione che vuole colmare un vuoto di diritto che oggi discrimina tante persone e, soprattutto, che vuole offrire a tanti bambini nuove opportunità di accoglienza, di affetto, di crescita e di futuro che al momento sono loro negate». Così Anna Paola Concia, deputata del Pd, che aggiunge: «Mi può spiegare il sottosegretario Giovanardi cosa c'è di ideologico nel voler offrire una speranza ai tantissimi bambini disperati, vittime di guerre, genocidi, povertà, fame, che in tutto il mondo aspettano solo qualcuno che si prenda cura di loro?».

    Fonte: IlMattino

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