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California, il furto d’identità online è reato
Basta profili inventati su Facebook, basta falsi account, basta insomma con la pratica di assumere identità fasulle, quantomeno in California. Lo sancisce la legge sull’appropriazione illecita di identità online , che stabilisce che chi sul web si spaccia per qualcun altro deve pagare, nel nome della protezione della privacy. Registrarsi sui social network come Julia Roberts o Robert De Niro non avrà più nulla di scherzoso d’ora in poi nello Stato del Sole.
LEGGE SB 1411 - Il Paese americano ha approvato infatti la legge SB 1411 promossa dal democratico Joe Simitian, che punisce la pratica diffusa dell’impersonificazione online con una multa fino a 1000 dollari o, in alternativa, con un anno di prigione. Il reato che si configura in questi casi si chiama per la legge californiana furto d’identità ed è una cosa seria.ORMAI TUTTI SANNO CHE SONO UN CANE - Parecchi anni fa circolava nel cyberspazio una vignetta raffigurante un cagnolino che chattava sul web. «Il bello di Internet – diceva la simpatica bestiola – è che nessuno sa che sono un cane». Ai tempi l’anonimato virtuale era sinonimo di libertà e di gioco e sintetizzava quello spirito libero che caratterizzò l’Internet della prima ora. Ora i tempi sono cambiati ed è cambiata anche la Rete, che evidentemente non si può più permettere, a fronte dei rischi per la privacy, cosi tante licenze. La California approva, forse anche controvoglia, una norma ritenuta quasi d’obbligo ai nostri tempi, proprio per proteggere le persone i cui dati personali vengono clonati.CRIMINALI E GIOCHERELLONI - Il compito dei giudici starà poi nel saper distinguere il caso del ragazzino che scherza da quello di chi si spaccia per altre persone a scopo criminale, fermo restando che la legge californiana non contempla come reato la parodia e la satira, relegandole giustamente in una categoria a parte. Gli scenari che si aprono dopo questa rivoluzionaria norma sono molti, e alcuni anche inquietanti, ma come nota l’avvocato di San Francisco Erica Johnstone, specializzato in furto d’identità, il crimine di «impersonificazione» è una questione seria: «Molti sono i reati di questo tipo rimasti impuniti, con conseguenze pesanti ai danni delle persone clonate in termini di reputazione, mortificazione, dolore, sofferenza, perdita economica». Insomma d’ora in poi niente più maschere virtuali, quantomeno in California, dove spacciarsi per qualcun altro può essere addirittura peggio che diffamarlo.Fonte: CorriereSera
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