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  • Benzina, on line dal 1° febbraio i prezzi dei distributori autostradali

    Nuovo passo avanti nella trasparenza dei prezzi dei carburanti. A partire da martedì primo febbraio, i gestori degli impianti di benzina, ma solo quelli presenti sulla rete autostradale, avranno l'obbligo di comunicare al ministero dello Sviluppo economico i prezzi praticati con cadenza settimanale. I listini aggiornati saranno quindi pubblicati sul sito www.osservatorioprezzi.it, dove tutti gli automobilisti potranno confrontarli.
    Le novità sono previste dal decreto di ottobre scorso del dicastero di Via Veneto che mette in atto quanto deciso da una legge del luglio 2009, che prevedeva appunto "misure per la conoscibilità dei prezzi dei carburanti". Le regole valgono in realtà per tutti i gestori, ma l'obbligo che scatta martedì è riservato per il momento ai soli distributori della rete autostradale. Altri decreti appositi le stabiliranno in seguito anche per gli altri impianti.

    I gestori avranno tre precisi obblighi: una comunicazione iniziale del prezzo; comunicazioni successive con cadenza almeno settimanale, da effettuare in ogni caso di variazione di prezzo, anche in assenza di aumenti, entro l'ottavo giorno dall'ultima comunicazione inviata; comunicazione, almeno contestuale all'applicazione, di tutti gli aumenti, anche se questi avvengono in anticipo rispetto agli otto giorno previsti.

    La proposta di consentire variazioni solo su base settimanale non fa infatti parte di questo provvedimento, ma della riforma generale della rete di distribuzione dei carburanti, che, annunciata più volte dal ministero, aspetta ancora di essere varata sotto forma di decreto o di disegno di legge. L'obbligo è relativo a una sola forma di vendita, in sostanza solo per il self service: le comunicazioni relative ad altre modalità di vendita saranno invece volontarie. I gestori dovranno inviare i prezzi al millesimo di euro, ma il ministero, venendo incontro alle richieste di alcune associazioni dei consumatori, li pubblicherà «attribuendo maggiore evidenza alle cifre fino al centesimo di euro ovvero indicando ciascun prezzo con arrotondamento al centesimo di euro superiore». La terza cifra decimale rappresenta infatti, a giudizio del ministero, «un modo per evidenziare differenze di prezzo sostanzialmente irrilevanti e illusorie». L'obiettivo è invece quello che «la sede di confronto concorrenziale cui è rivolta la comunicazione favorisca variazioni effettive dei prezzi praticati con arrotondamento al centesimo inferiore».

    Fonte: IlMattino

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