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  • Delibera comunale, 40mila famiglie esenti dalla bolletta dell'acqua

    A Napoli 40mila famiglie non pagheranno la bolletta dell’acqua. E’ la nuova delibera comunale, frutto della lavoro della Giunta e dei numerosi movimenti pro acqua pubblica, che, a partire dalla prossima estate, ha stabilito che 12 napoletani su 100 non dovranno effettuare il pagamento del canone idrico. O quantomeno avranno diritto a 250 litri d’acqua gratis al giorno. Ma chi avrà diritto a non saldare la bolletta idrica? Viene stabilito sul contatore. Chi possiede un contratto di fornitura idrica dell’Arin e un Indicatore del Reddito Familiare (Isee) inferiore alla somma di 7.500 euro annui potrà usufruire dell’esenzione. In particolare, il Comune di Napoli ha previsto che lo sgravio sarà indirizzato soprattutto a quei nuclei familiari in grave difficoltà economica, cioè che vivono in circostanza di “esclusione sociale”. Il valore dell’operazione economica per il Comune è di un milione e mezzo di euro. Soldi con cui Palazzo San Giacomo destinerà un fondo cassa.

    “E’ un’ottima iniziativa del Comune – afferma l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it – che finalmente viene incontro e tutela le tante famiglie napoletane che, a causa della disoccupazione e della crisi economica, nonostante i numerosi sacrifici, non riescono ad arrivare a fine mese. Sono infatti numerosi casi in cui i pagamenti del canone idrico vengono effettuati con morosità e con enormi difficoltà da parte dei contribuenti meno abbienti. Dare loro un aiuto concreto per affrontare con più tranquillità i numerosi ostacoli di tutti i giorni vuol dire rispettare i loro diritti ed adempiere ai propri doveri. Cosa che, fino a questo momento, non è stata fatta con l’attenzione dovuta. Questo – spiega l’avvocato – rientra anche nel discorso relativo alla liberalizzazione dell’acqua pubblica, questione che fino a ieri ha visto a Napoli raccogliere già 420mila firme. L’acqua è una risorsa comune ed una risorsa indispensabile all’uomo. E’ giusto, dunque, garantire a chi nella società è più debole i diritti di accesso ai beni di prima necessità. Ad ogni modo non basta solo uno sgravio sul pagamento idrico. Il principio di questa delibera dovrebbe estendersi a tutte le bollette e le tasse, troppo care”.

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