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  • Ue, al via il "made in" per l'abbigliamento. Pisani: "Ottima iniziativa per tutelare e fornire consapevolezza alle scelte dei consumatori"

    Etichette “made in” obbligatorie per tutti i capi d’abbigliamento venduti e commercializzati in Europa. E’ quanto ha stabilito il Parlamento Europeo oggi a Strasburgo per tutelare i consumatori negli acquisti di abbigliamento. Un marchio che per legge prevede l’indicazione dei Paesi d’origine da cui proviene la merce e l’eventuale sanzione economica per che non rispetta la norma. Attualmente la legislazione comunitaria sull'etichettatura tessile riguarda soltanto l'armonizzazione dei nomi delle fibre tessili vendute nel mercato europeo e della loro composizione. Nello specifico la nuova etichetta non dovrà essere applicata ai capi di abbigliamento, ma a tutti i prodotti tessili: tende, divani, tovaglie, e perfino giocattoli se composti da tessuto almeno per l'80%. Gli eurodeputati hanno chiesto, infine, alla Commissione Europea di produrre un resoconto biennale per esaminare l'armonizzazione delle etichette, delle taglie di vestiti e scarpe, delle indicazioni di salute e sicurezza (infiammabilità, possibili sostanze allergiche).


    “Un altro punto positivo a favore dei consumatori – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. Così come è avvenuto per il “made in Italy”, con l’etichetta “made in” si assicura al cittadino un’informazione chiara e una scelta consapevole sulla merce che compra. Infatti in particolar modo in materia di abbigliamento, è possibile incappare in molte truffe. Il mercato è pieno di imitazioni e falsificazioni di grandi marche che vengono vendute a poco prezzo ma sulle quali viene omessa qualsiasi garanzia in termini di sicurezza e di qualità. Per non parlare delle taglie che spesso, proprio perché si tratta di articoli contraffati, non rispecchiano quelle volute dall’acquirente, troppo grandi o troppo piccole ma spacciate per quelle giuste. Nell’atto della compravendita il consumatore ha diritto di avere a sua disposizione tutte le notizie possibili sulla merce che ha deciso di acquistare, anche per quanto riguarda la salute: una particolare stoffa potrebbe essere caratterizzata da sostanze tossiche che arrecano danni alla salute”.

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