rassegna di notizie dal web utili alla difesa del cittadino

| 0 HOME 00|00 CHI SIAMO 00|00 ANGELO PISANI 00|00 CONTATTI 00| 000000000000000000000000000000000000
  • Cardarelli, emergenza nelle corsie Troppe barelle: è allarme infezioni

    Rischio di infezioni e contagi per i pazienti del Cardarelli. Dall’emergenza barelle nasce una seconda drammatica emergenza che mette inevitabilmente a rischio la salute dei ricoverati. «C’è il pericolo di contrarre qualsiasi tipo di infezione trasmissibile con i liquidi organici- denuncia Michele Tassaro , del sindacato sanitario dei Cobas- un allarme causato dalla mancanza della pulizia adeguata delle lettighe che non vengono sanificate con disinfettanti, né lavate come si dovrebbe». L’incalzante urgenza dei ricoveri costringe il personale sanitario ad arrangiarsi con stracci per pulire velocemente le barelle da riutilizzare con lenzuola pulite ma il paradosso è che, da 10 anni, giace nei sotterranei della palazzina D.e.a. un macchinario apposito per la disinfezione delle barelle. L’apparecchio, con annessa l’area per lo scarico dei rifiuti liquidi organici ed una stanza attrezzata ad hoc, si trova nel piano interrato al di sotto del pronto soccorso e occupa alcuni locali chiusi da cancellate. Il punto è che non basta passare uno straccio perché le barelle necessitano di disinfezione periodica e sistematica così da non essere veicolo di contagio per pazienti e lavoratori, soprattutto nel Cardarelli dove sostituiscono in modo massiccio i letti e sulle quali stazionano anche per giorni pazienti con le più svariate patologie.

    «Le barelle devono essere disinfettate sistematicamente da personale con formazione idonea e la loro disinfezione deve essere verificabile con data e firma di responsabile- insistono i Cobas- invece il lavabarelle giace inutilizzato e viene messo episodicamente in funzione in occasione di qualche ispezione o per fatti accidentali».

    Con l’aumento dell’emergenza dei ricoveri di fortuna tra pianerottoli, corridoi e vicino gli ascensori, come sta avvenendo in questi giorni al Cardarelli nei reparti di accettazione medico-chirurgica e medicina d’urgenza, aumenta di conseguenza il rischio di contrarre infezioni. «La nostra intenzione è quella di denunciare gli organi aziendali e regionali alle autorità europee per crimini contro l’umanità» spiega Tassaro perché «si stanno violando i più elementari diritti umani, che riguardano sia la salute che la dignità degli ammalati, per non parlare delle condizioni pericolose e precarie in cui lavorano infermieri e medici».

    Quello che si vede quando si guardano le barelle ammassate al quarto piano dell’edificio Dea, sono i volti umiliati e rassegnati degli ammalati stipati come sardine tra le bombole di ossigeno sistemate nei corridoi e adattate a tavolini dove poggiare i medicinali. Al quarto piano gli infermieri per garantire un minimo di privacy, mettono i cateteri ai pazienti portandoli nelle loro stanze, perché non hanno abbastanza paraventi da sistemare nei corridoi affollati.

    Nel frattempo, tre piani sotto la medicina, nei sotterranei del palazzo, giacciono materassini abbandonati, letti e materiale ammassato confusamente tra i bui corridoi che portano agli spogliatoi. «Manca organizzazione e ci vuole un aumento del personale- dichiara Tassaro- fino a che non verrà aperto l’Ospedale del Mare, saremo in balia dell’emergenza e l’unica soluzione è destinare il Cardarelli esclusivamente alle urgenze, limitando i ricoveri d’elezione». Altre ombre sull’ospedale riguardano il reparto di medicina nucleare. «Mi risulta che tale reparto sia stato completato e inaugurato- denuncia l’europarlamentare Enzo Rivellini- ma non è mai entrato in funzione, così come sono da chiarire i rapporti del nosocomio con gli istituti di ricerca di cui si avvale».



    http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=176701&sez=NAPOLI

0 commenti:

Leave a Reply


Apri un comitato "Liberi da Equitalia"

Cerca nel blog

NOTIZIE DA FORO DI NAPOLI

_________________________________