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  • Gli Usa: Saviano è una bussola morale contro la camorra e i partiti sono assenti

    Roberto Saviano Roberto Saviano è una bussola morale per la lotta alla criminalità organizzata. Un autore che è sulla buona strada per diventare un modello reale nella battaglia a camorra, 'ndrangheta e mafia. E' questo il giudizio che il console generale americano a Napoli J. Patrick Truhn (ormai ex, perché andato via a fine estate dalla città partenopea) fornisce sull'autore di «Gomorra» in un dispaccio inviato il 6 giugno 2008. Mentre, come ricorda ai diplomatici statunitensi lo stesso Saviano in un colloquio, il tema della lotta alla criminalità organizzata «è stato virtualmente assente dalla campagna elettorale di marzo-aprile 2008».


    IL RUOLO DELLO SCRITTORE - Il cablogramma, pubblicato da Wikileaks sul suo sito web dedicato al Cablegate, fa un ampio resoconto del ruolo di Saviano e della sua opera - «Gomorra» - nella lotta alla mafia. «Il libro e il film di Roberto Saviano (che ha scritto la sceneggiatura della versione cinematografica di Gomorra) sono fattori chiave per convincere gli italiani che la criminalità organizzata non è solo un problema meridionale, bensì un problema italiano», scrive il console statunitense, secondo il quale «il film Gomorra, uscito nel maggio 2008, probabilmente avrà un impatto perfino maggiore» di quello del libro dell'autore campano. 
    «GLI USA PARLINO DELLA CAMORRA» - Ma a colpire maggiormente il diplomatico è il fatto che Saviano «appaia regolarmente sulla stampa e sui media radiotelevisivi non come un'autorità sull'argomento, ma - ed è più importante - come una bussola morale per coloro che sono disposti ad ascoltare. E, evidenzia Truhn, «quelli che lottano contro la mafia hanno bisogno di essere considerati come dei modelli reali. Saviano può ben essere su questa strada». Ma l'autore, si evince dal dispaccio, è anche una fonte di consultazioni per il consolato americano a Napoli. In un incontro dell'aprile del 2008, ad esempio, Truhn chiede allo scrittore cosa potrebbe fare Washington, «al di là del rafforzamento della cooperazione giudiziaria», per «supportare al meglio la lotta al crimine organizzato». E Saviano risponde così: «Solo parlando della questione, le date una credibilità che il resto del mondo, italiani inclusi, non può ignorare».

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