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  • Amianto, condannati tre ex dirigenti della Fincantieri per la morte di 37 operai. Pisani: "Pagheranno tutti i responsabili anche delle aziende Eternit"

    Tre ex dirigenti della Fincantieri, Luciano Lemetti, Giuseppe Cortesi e Antonio Cipponeri, sono stati condannati dal Tribunale di Palermo per omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime nell'ambito del processo per le morti bianche causate dall'amianto ai Cantieri navali di Palermo. Il giudice monocratico della prima sezione del Tribunale di Palermo, Gianfranco Criscione, ha condannato a 7 anni e 6 mesi Lemetti; Cortesi a 6 anni e Cipponeri a 3 anni. A tutti e tre sono stati condonati 3 anni. Nei loro confronti i pm Carlo Marzella e Emanuele Ravaglioli avevano chiesto condanne a 23 anni complessivi di carcere. Le vittime di mesotelioma pleurico e asbestosi, malattie provocate dall'inalazione di fibre di amianto usate dai cantieri navali di Palermo sono 37, mentre altri 24 operai sono ancora oggi malati. Il giudice ha disposto anche alcuni risarcimenti milionari, tra cui quello nei confronti dell'Inail (4,2 milioni di euro), che si era costituita parte civile insieme ai familiari delle vittime e degli operai malati.

    "L' amianto è un problema che in questi anni ha mietuto troppe vittime - commenta l'avv. Angelo Pisani -. Tutti i colpevoli di una vera e propria strage di operai, che si è verificata progressivamente nel tempo, devono pagare. Oltre al caso di Palermo che finalmente ha visto condannare degli assassini, ricordo il maxi-processo Eternit a Torino per i quattro stabilimenti di Bagnoli, Casale Monferrato, Cavagnolo e Rubiera, che ha visto ad inizio mese aprire finalmente l'udienza preliminare. Questa è una causa che vedrà pagare gli aguzzini di oltre tremila persone tra operai e residenti che avevano l'unica colpa di lavorare o abitare in prossimità delle aziende Eternit. Morire sul lavoro, per l'interesse di persone senza scrupoli, è assurdo ed impensabile. Dopo uno scandalo del genere l'unica cosa da fare è non arrendersi e lottare fino alla fine per punire i responsabili".

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