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Cassazione: responsabilità limitata del professionista per il cliente che cade fuori dal suo studio
Il professionista non è responsabile (o solo in parte) dell'infortunio del suo cliente avvenuto fuori dal suo studio, ovvero se il cliente cade nel condominio a causa della sua imprudenza e non per problemi di scarsa illuminazione o pavimentazione sconnessa, il professionista non deve risarcire alcun danno. A questa interessante conclusione è giunta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 25772 del 9 dicembre 2009, con cui ha accolto con rinvio il ricorso di un medico che era stato condannato dalla Corte dAppello di Firenze a risarcire una cliente che era inciampata sul vialetto dingresso al suo studio, scarsamente illuminato e con la pavimentazione sconnessa.
Gli 'Ermellini' hanno spiegato che "sulla pericolosità della cosa inerte va fatto in relazione alla sua normale interazione con la realtà circostante, si è limitata a rilevare la presenza di sconnessioni nella pavimentazione del vialetto in questione scarsamente illuminato, ma non ha in alcun modo esaminato se tale situazione di oggettivo pericolo costituisse un'insidia non superabile con l'ordinaria diligenza e prudenza, ovvero fosse suscettibile di essere prevista e superata con l'adozione delle normali cautele da parte del danneggiato; il quale, in tale ipotesi, avrebbe quanto meno concorso, art. 1227 c.c., alla produzione dell'evento a titolo di colpa".
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