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  • Sicurezza dei bagnanti, il via all'operazione «Mare sicuro»

    Sicurezza dei bagnanti, tutela dell'ambiente: scatta l'operazione «Mare sicuro». Da ieri al lavoro una task-force di 15 unità navali, 12 gommoni, 70 uomini della Capitaneria di porto, 4 imbarcazioni della Protezione civile provinciale, gli equipaggi delle associazioni di volontariato per il soccorso in mare e 30 uomini della polizia provinciale. Una squadra pronta a monitorare la costa, dal Garigliano fino a Positano: 250 chilometri, comprese le isole del Golfo. Tutto frutto dell'intesa firmata ieri mattina dal direttore marittimo per la Campania e comandante della Capitaneria di porto di Napoli, l'ammiraglio Domenico Picone, e dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, che per la prima volta, dal suo insediamento, apre i cordoni della borsa e finanzia il progetto con 15 mila euro.

    «Con questo accordo - dice Cesaro - intendiamo implementare la collaborazione con la Capitaneria di porto di Napoli per il controllo dell'ambiente e delle spiagge, la sicurezza delle azioni in mare e la protezione dei bagnanti. Una piccola spesa per dare un segnale forte di attenzione da parte dell'amministrazione alla risorsa mare, e alle attività turistiche ad essa legata, e quindi allo sviluppo dell'economia locale».

    Tra le priorità dell'operazione, il controllo della costa flegrea, in prossimità dei depuratori di Cuma e Licola. «L'inquinamento di quelle acque - aggiunge il presidente - sta mettendo in ginocchio le imprese». Ma intanto sulla balneabilità della zona, ad Acquamorta a Monte di procida ieri sera una assemblea pubblica alla presenza del sindaco Franco Iannuzzi con i vertici di Arpac e Asl Napoli Nord che hanno fornito i dati degli ultimi rilevamenti: non c’è inquinamento né si riscontrano patologie infettive (epatite A e salmonella) come confermano i medici sentinella che operano sul territorio.

    L’assemblea è stata seguita da un folto pubblico oltre che di operatori balneari. Le acque del litorale flegreo saranno monitorate ogni giorno dalla stazione oceanografica della motonave Helios nel tentativo di superare la psicosi seguita alla ordinanza di divieto di balneazione poi revocata. Molte le insistenze sul funzionamento a scartamento ridotto al depuratore di Cuma e la mancata manutenzione di quello di Monte di Procida.

    Ma torniamo all’intesa. La Capitaneria provvederà, con propri uomini e mezzi alla programmazione, al coordinamento e alla gestione delle attività. E la Provincia collaborerà attraverso i servizi amministrativi e tecnici, d'intesa con la Protezione civile e la polizia provinciale. «Nella realtà napoletana - spiega Picone - tutela dell'ambiente significa innanzitutto controllo delle possibili fonti di inquinamento e del rispetto delle norme poste a salvaguardia dell'ecosistema marino».


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