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  • Napoli, l'assessore allo sport: «Destinare settore del San Paolo alle famiglie»

    «L'esigenza di rendere lo Stadio San Paolo un impianto per le famiglie e accessibile realmente a tutti, mi spinge a proporre alla Società Calcio Napoli, di realizzare un settore destinato alle famiglie».
    È quanto sostiene l'assessore allo sport del Comune di Napoli, Alfredo Ponticelli, secondo il quale «l'esperienza dell'area destinata alle scolaresche, ha dato positivi riscontri». «Quindi - spiega l'assessore - considerando che i buoni esempi sono il modo migliore per migliorare le cose, un settore per le famiglie è certamente uno strumento che avvicina il calcio e il Napoli a tutti».
    «Ritengo che le critiche debbano sempre essere propositive, - continua Ponticelli - quindi ascoltando le giuste osservazioni che vedono un certo tipo di pubblico allontanarsi dallo stadio, ritengo che la realizzazione di un settore, controllato e gestito con regole precise e ferme, sia fondamentale. Ovviamente immagino un settore che preveda, sin dall'ingresso, un approccio destinato ai più giovani ed alle lor famiglie e che sicuramente avrebbe l'interessamento degli sponsor che aiuterebbero a migliorare l'offerta».
    «È ormai ben nota la mia posizione - dice Ponticelli - che mi vide protagonista di una lunga battaglia a favore dello stadio nuovo, ma poi ho dovuto accettare che non fosse una soluzione accettata dalla maggioranza dei cittadini e degli opinionisti oltre che dalla stessa Società Calcio Napoli».
    «Mi preme comunque ricordare - aggiunge - che il San Paolo è stato riconosciuto come uno dei migliori impianti e sempre pronto a rispondere alle esigenze della Uefa. Sicuramente è un discorso diverso l'organizzazione delle partite ed il fronteggiare la presenza di oltre 40mila persone che mediamente seguono le partite casalinghe».
    «Napoli per la sua affluenza allo Stadio - dice ancora l'assessore - è una realtà totalmente diversa e presenta difficoltà uniche. In nessuno stadio del mondo c'è una esigenza così forte di spazi per il pubblico, come per seguire il Napoli, come tale è ovviamente difficile affrontare le difficoltà che si presentano. Abbiamo investito milioni di euro per l'impianto di videosorveglianza, per istallare i tornelli e rispondere a tutte le richieste del decreto Pisanu sulla sicurezza. Non è però pensabile chiedere alla società Calcio Napoli o agli altri interlocutori, che lo stadio sia frequentato da persone civili o moralmente integre. Di sicuro si deve garantire la sicurezza e il rispetto delle regole, ma non si può limitare l'accesso con valutazioni sulla moralità o altro».
    «Abbiamo chiuso l'accordo con l'Ussi Campania - conclude Ponticelli - affinchè si individuino i toponimi da assegnare ai settori dello Stadio potendo ancora di più rendere lo stadio vicino alla città».
    E proprio nelle ultime ore tanti lettori del Mattino.it hanno commentato la lettera scritta da un papà e dalla sua figlioletta dopo una partita del Napoli. I due erano tornati a casa "tra le lacrime" dopo aver vissuto per qualche ora il "caos" del San Paolo (Lettera 1 - 2).

    Fonte:  IlMattino

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