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Metronapoli, ex ad presenta il conto al Comune: 877 mila euro
L'ingegnere Filippo De Luca - difeso dagli avvocati Domenico, Ferruccio e Roberto Di Martino insieme a Ferruccio Fiorito - sostiene di aver diritto ad un compenso annuo lordo complessivo di 300mila euro per il trienno 2006, 2007, 2008 ridottogli invece nell'assemblea dei soci svoltasi il 26 giugno 2007: in particolare, i compensi integrativi furono fissati in 40,550mila euro per il presidente ed in 33mila per l'Amministratore delegato; decisione ritenuta da De Luca “contraria alle finalità gestionali” partendo dal presupposto che “il corrispettivo dell'Ad deve deciderlo il Cda previo parere del Collegio sindacale” e non l'Assemblea dei soci come invece accadde. Dopo una lettera bonaria al Comune rimasta senza risposta, l'ex Ad ha deciso di adire le vie legali. I suoi legali sottolineano nella citazione che “invece di 227mila euro l'anno” De Luca ne ebbe 'soltanto' 60mila; quindi è stato corrisposto un compenso di 164mila euro invece di 681mila. Il credito totale vantato è 517mila euro più l'indennità di risultato pari a 360mila: De Luca chiede in definitiva a Metronapoli, e quindi al Comune di Napoli, ben 877mila euro. Una cifra rilevantissima, come la polemica che rischia ora di innescarsi sul piano politico amministrativo. In attesa del primo round in primavera al Tribunale di Napoli.
Le casse del Comune di Napoli già «piangono» per tanti motivi. Ma ora è arrivata un'altra grana, con possibili ricadute finanziarie piuttosto pesanti. Secondo informazioni raccolte dall'agenzia «Il Velino», l'ex amministratore delegato di Metronapoli (la società che gestisce il trasporto su ferro e le funicolari nel capoluogo partenopeo) ha intentato una causa alla sua ex società citandola in giudizio il prossimo 21 marzo. Avendo Metronapoli come socio unico (esclusa la piccola percentuale detenuta dall'Anm) il Comune di Napoli, sarà quest'ultimo a doverne rispondere dal punto di vista economico.
Fonte: Corriere Mezzogiorno
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