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  • Rifiuti, i militari con i camion usati ad Haiti. Le Regioni: cresce il fronte dei "no"


    Ammontano a 2400 le tonnellate di rifiuti ancora in strada a Napoli. La situazione risulta critica particolarmente nel centro storico. In serata, intanto, è previsto il passaggio di consegne tra la società Enerambiente e le nuove imprese liguri che hanno vinto l'appalto : affiancheranno l'Asia nella raccolta dei spazzatura in città con nuovi e più efficienti mezzi di raccolta, secondo quanto assicura il Comune.
    «Mi aspetto risultati positivi da questo subentro - ha detto l'assessore all'Igiene del Comune di Napoli Paolo Giacomelli - anche perchè le nuove imprese utilizzeranno tutti mezzi nuovi e di ultima generazione». Negli Stir attualmente la situazione non desterebbe preoccupazioni. L'attività di recupero della 'monnezzà viaggia al ritmo di circa 100-150 le tonnellate al giorno.

    «I militari stanno dando il loro apporto nel recupero dell'immondizia unicamente nei comuni della provincia - ha concluso Giacomelli - e non in città dove stanno operando unicamente personale dell'Asia, fino ad oggi quelli di Enerambiente e da domani le nuove ditte liguri». 
    Cresce il no delle Regioni. 
    Hanno tutte le sembianze di un frettoloso 'indietro tutta' le posizioni assunte da molti governatori all'indomani dell'accordo sottoscritto insieme al Governo per lo smaltimento di 600 tonnellate di rifiuti al giorno per 3 mesi nelle diverse Regioni italiane. L'intesa, salutata ieri sera a Via della Stamperia con soddisfazione dal padrone di casa, il ministro Raffaele Fitto, e anche dal presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani e addirittura dal premier Silvio Berlusconi, rischia seriamente di impattare sugli scogli di tanti, troppi, distinguo.

    Oggi ribaditi da Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Calabria e Sardegna. Anche se in verità, in molti casi già noti da tempo. Al secco 'no' ripetuto ieri dal governatore del Veneto Luca Zaia, oggi sono seguiti altri semafori rossi, come quello, già pubblico, del presidente del Piemonte Roberto Cota. «Abbiamo dei motivi oggettivi per cui non possiamo riceverli», è tornato a spiegare. «Abbiamo un sistema che è basato sulla raccolta differenziata e sulla tracciabilità e identificazione del rifiuto, e in più ci troviamo in un equilibrio molto precario con i nostri rifiuti perchè - ha ricordato - il nuovo termovalorizzatore torinese del Gerbido inizierà a funzionare solo nel 2012». In ogni caso, ha chiarito, la regione Piemonte andrà al Tavolo tecnico convocato dal Governo per spiegare le ragioni del suo 'no'. Stessa indicazione anche dalla Lombardia, nonostante il presidente Formigoni abbia detto oggi che «non c'è nessuna novità rispetto alle notizie di ieri e dei giorni scorsi».
    Un chiarimento lo ha offerto però il presidente della Provincia di Milano spiegando che come prerequisito per aiutare la Campania «c'è la presentazione di un piano industriale che dica, per esempio, che fra 2 anni Napoli sarà autosufficiente, perchè bisogna avere la consapevolezza che si dà una mano in un periodo ben definito».
    A nord est chiaro anche il ragionamento del governatore del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, che rimanda tutto a gennaio: «dal punto di visto politico non c'è alcuna difficoltà a partecipare a questo percorso», ha premesso. «Lo faremo probabilmente da gennaio, quando avremo la disponibilità per accogliere i rifiuti se ci sarà ancora necessità».
    Ma i rifiuti di Napoli, ha tenuto a puntualizzare, «non possono diventare un'emergenza continua per il resto del Paese». Spostandoci più a Sud è tranchant (e anche noto) il parere del presidente dell'Abruzzo Gianni Chiodi. «L'Abruzzo - ha spiegato in maniera laconica - non ha nessuna possibilità di far fronte alle richieste della Regione Campania sui rifiuti». In difficoltà anche il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. «Noi - ha premesso - siamo stati i primi ad andare incontro alla Campania e ad accogliere i primi rifiuti. Adesso però col sequestro di una discarica e il rallentamento di un'altra, siamo obbligati a fare una verifica perchè rischiamo anche noi di andare in difficoltà».
    E oggi ha ribadito la sua posizione anche la Sardegna. «Con tutta la comprensione per la Campania - ha detto il presidente Ugo Cappellacci - non ci sono le condizioni per ricevere rifiuti in Sardegna. Se servono uomini e mezzi siamo pronti, ma rifiuti non possiamo riceverne». Intanto dopodomani il presidente della Conferenza delle regioni Errani sarà a Napoli per incontrare il sindaco Rosa Iervolino. 
    Perdite di percolato da camion in Irpinia.
     Sei conducenti di altrettanti mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti, di cui tre provenienti dagli Stir di Caivano e Tufino, sono stati denunciati in stato di libertà dai carabinieri irpini di Savignano e Greci per violazione delle autorizzazioni regionali necessarie all'attività di gestione. Nel corso di alcuni controlli effettuati dai militari dell'Arma in località Pustarza, nei pressi della discarica di Savignano Irpino, è stato accertato che i compattatori perdevano percolato dai cassoni a causa della loro imperfetta chiusura. I denunciati sono un 24enne e un 28enne, residenti nella provincia di Salerno, un 42enne ed un 37enne, residenti nel Casertano, un 49enne della provincia di Avellino e un 49enne di quella di Napoli. I carabinieri della compagnia di Ariano Irpino hanno informato dell'accaduto il procuratore della Repubblica di Ariano Irpino, Luciano D'Emmanuele.

    Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=128760&sez=NAPOLI

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