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Rifiuti, roghi nel centro storico a Napoli. Limoni deformi: veleni o malattia?
Sversamenti regolari e senza tensioni questa notte a Terzigno, a Chiaiano e a Taverna del Re, nel Giuglianese. Nella discarica Sari del comune vesuviano, 54 camion hanno depositato regolarmente e senza incidenti il loro carico.Anche a Chiaiano non ci sono state tensioni nel corso degli sversamenti, effettuati senza incidenti da 47 auto compattatori. A "Taverna del Re", nel territorio del Comune di Giugliano in Campania, hanno scaricato senza che si verificassero incidenti altri 51 camion.Nella notte, a Napoli, si sono registrati 17 incendi di cumuli di rifiuti e cassonetti colmi di spazzatura. I roghi - tutti spenti senza difficoltà dai vigili del fuoco - hanno riguardato, in particolare, il centro storico della città.
I limoni deformati di Terzigno
Il limone a forma di polipo si aggira per Terzigno da diversi giorni: è passato di mano in mano, finito sotto le telecamere delle tv locali, fotografato decine di volte. Mercoledì sera, nel corso di un convegno su ambiente e tumori organizzato nella sala consiliare del comune vesuviano, una cittadina lo ha piazzato sul tavolo dei relatori. Ha chiesto agli oncologi: «Cos’è questo?».E nessuno ha saputo riconoscerlo. Si stenta a capire, infatti, che quella massa deforme con i tentacoli sia in realtà un limone, cresciuto in un giardino di Terzigno da una pianta che ne ha generato molti altri, tutti dall’aspetto inquietante. Impossibile, per i cittadini, non associare lo strano agrume alla querelle della discarica nel Parco del Vesuvio.L’allarme per l’inquinamento atmosferico, il problema delle falde acquifere compromesse, la paura per un territorio devastato da uno sversamento di rifiuti che continua da due anni: tutte questioni che trovano nel mostruoso limone una risposta, oltre che un motivo per continuare a ribellarsi e a chiedere la bonifica dell’area e la chiusura del sito. Per questo da ieri il limone deformato è diventato un ulteriore simbolo per i comitati. Del resto, la proprietaria della pianta che ha dato vita al limone è proprio un’attivista dei movimenti antidiscarica.Si tratta di Maria Rosaria Esposito, avvocato che cura proprio gli interessi dei cittadini in lotta e che è stata tra le promotrici dell’esposto alla Procura di Nola per chiedere il sequestro dell’impianto di località Pozzelle. «La pianta genera frutti da venti anni. Si trova nel giardino di casa mia e limoni così non ne ho mai visti. Ovviamente ora siamo preoccupati e temiamo per la nostra salute. Mia zia ha distrutto tutti gli altri, a vederli facevano impressione», spiega Esposito.L’agrume è stato affidato a ricercatori del dipartimento di biologia dell’università Federico II dal professore Ottavio Soppelsa, docente originario di Terzigno: «Ho chiesto a dei biologi di occuparsi del caso, aspettiamo risposte». Il collegamento tra la deformazione dell’agrume e la presenza a Terzigno della discarica, infatti, non è affatto automatico. I dubbi rimangono e prima di gridare all’allarme gli stessi rappresentanti dei comitati ci vanno cauti. La pianta, per esempio, si trova ben lontana dall’area della discarica: il giardino sta in una traversa di via Verdi, ai confini con Poggiomarino, a valle del territorio di Terzigno.Tra l’impianto e l’albero di limoni, insomma, ci sono almeno tre chilometri. Nel giardino, poi, non ci sono pozzi artesiani: il limone è stato bagnato soltanto dall’acqua piovana e non è mai entrato a contatto con le falde acquifere, che recenti analisi dell’Asìa hanno bollato come inquinate. Insomma, intorno al limone a forma di polipo resta il mistero.
Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=125497&sez=NAPOLIFonte: http://www.ilmattino.it/articolo_app.php?id=33903&sez=NAPOLI&npl=&desc_sez=
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