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  • Rifiuti, botte ad autista di compattatore. Terzigno, il sindaco «Stop ai camion». Napoli, 1500 tonnellate non rimosse


    Torna la tensione sul fronte dei rifiuti: aggredito un autista di autocompattatore. A Terzigno, invece il sindaco firma un'ordinanza: «Stop ai conferimenti a cava Sari. 

    La situazione a Napoli. Aumenta con il passare delle ore il quantitativo di rifiuti non raccolti lungo le strade di Napoli, nonostante la solidarietà delle province di Caserta e Salerno, che hanno accettato conferimenti di rifiuti da Napoli. Sono circa 1500 - a fronte delle 1200 di ieri - le tonnellate di spazzatura non raccolte mentre 115 autocompattatori dell'Asia - l'Azienda speciale igiene urbana del Comune - sono fermi perchè già carichi di altre 1400 tonnellate da sversare. L'unica attività di conferimento è avvenuta nella discarica di Chiaiano, alla periferia di Napoli, dove sono state scaricate 668 tonnellate di spazzatura, a fronte di una produzione quotidiana che in questo periodo oscilla le 1200 e le 1400 tonnellate. A preoccupare l'assessore all'Igiene Urbana al Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, è il fatto che le attività negli Stir di Caivano e Battipaglia sono quasi ferme perchè i magazzini per lo stoccaggio della frazione organica stabilizzata sono pieni. Fermi, e da giorni, anche gli Stir di Giugliano e Tufino: anche in questo caso i depositi sono pieni. E se non si svuotano i magazzini (il materiale trattato che dovrebbe finire in discarica), gli impianti non possono ricevere altri rifiuti che di conseguenza restano lungo le strade. Insomma, una situazione difficile, nonostante l'impegno di aiuto alla città di Napoli che ieri è venuto dalle altre province della Campania.

    L'aggressione, le nuove tensioni. Torna la tensione nella zona vesuviana, scenario delle proteste avvenute nelle scorse settimane per dire alla apertura di una seconda discarica, la cava Vitiello. All'alba di oggi l'autista di un mezzo che aveva raccolto la spazzatura nel comune di Torre Annunziata è stato accerchiato da alcune persone e aggredito. Il fatto è avvenuto in via Settetermini, a Boscoreale (Napoli). L'uomo è stato costretto a far ricorso alle cure dei sanitari per le contusioni subite: guarirà in 2 due giorni. In via Zabatta, invece, alcuni sconosciuti hanno accerchiato un altro autocompattatore ed hanno costretto l'autista a scendere. Quindi si sono impossessati delle chiavi del mezzo e si sono allontanati. Il mezzo è stato rimosso poco dopo quando la ditta ha inviato sul posto il duplicato delle chiavi.

    Lo stop ai camion a cava Sari. I diciotto Comuni della zona rossa del Vesuvio non possono sversare nella discarica Sari per ragioni di salute pubblica, visto che le falde acquifere intorno al sito sono inquinate. Parola di Domenico Auricchio, sindaco di Terzigno, che ieri sera ha firmato un’ordinanza dopo quasi tre ore di consiglio comunale. La firma di Auricchio c’è stata davanti a centinaia di cittadini: quasi un atto solenne, che ha scatenato applausi, grida e persino uno svenimento. 

    L'ordinanza. L’ordinanza è stata notificata questa mattina ai diciotto Comuni che, in base all’accordo con il premier, possono utilizzare l’impianto di località Pozzelle. In pratica, con questa ordinanza la discarica Sari non viene chiusa, ma viene imposto ai camion degli enti della zona rossa di non venire a portare la spazzatura a Terzigno perché l’inquinamento dei pozzi «determina un grave pericolo per la salute pubblica». 

    Si attende un intervento del Prefetto. Non è escluso che il dispositivo venga revocato dal prefetto, come peraltro è avvenuto anche in passato dinanzi ad ordinanze simili. È lo stesso vicesindaco Francesco Ranieri ad ammetterlo: «Lo abbiamo fatto per dimostrare ai cittadini che siamo con loro, ma sappiamo benissimo che il prefetto potrebbe farci tornare indietro». Certo è che i comitati ora cantano vittoria: «Si tratta di un risultato raggiunto solo perché noi abbiamo insistito. Ancora una volta hanno vinto i cittadini. Il nostro territorio è in pericolo ed è nostro dovere difenderlo», spiega Lina Auricchio. 

    Il provvedimento preparato da un pool di legali. La firma di ieri è l’esito di un lungo braccio di ferro tra i comitati e gli amministratori comunali di Terzigno cominciato venerdì. Dopo un’assemblea infuocata, un pool di avvocati si è reso disponibile a scrivere un’ordinanza che impedisse gli sversamenti. Un’ordinanza «inattaccabile», a prova di revoca del prefetto. Ore di consulti e studi, poi la stesura, nella serata di venerdì. Auricchio ha preso tempo e ieri in consiglio comunale si è fatto anche accompagnare da un legale di fiducia, Enrico Pietrangeli, che ha spiegato alla folla come fosse impossibile firmare un’ordinanza del genere. I cittadini, però, non hanno voluto sentire ragioni e gli avvocati Cristina Falciano, Maria Rosaria Esposito, Ciro Laviano, Giovanna Girardi e Maria Stanziano hanno ribadito la bontà del loro documento. 

    Le polemiche politiche locali. Le opposizioni, poi, non hanno fatto mancare strali e accuse alla maggioranza, tacciata di sopportare passivamente la presenza della discarica. Alla fine le pressioni hanno avuto la meglio: il consiglio comunale, all’unanimità, ha votato una mozione che invitava il sindaco a disporre l’ordinanza e Auricchio ha messo la sua firma sotto le due pagine dell’ordinanza aggiungendo: «Siamo tutti sulla stessa barca», chiamando la sua gente quasi a una forma di corresponsabilità. 

    Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=126672&sez=NAPOLI

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