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  • Regione Campania, Caldoro promette: «Dal prossimo anno abbasseremo le tasse»


    La premessa. «A giugno siamo entrati nei pieni poteri. Nei primi cento giorni, ovvero fino al 24 agosto, abbiamo attuato una rivoluzione culturale». Il presidente della Regione Stefano Caldoro ha fatto il bilancio dei primi mesi alla guida della Campania. Cinque piani approvati, circa ottomila tra delibere e decreti varati ; 20 milioni per i precari della scuola, 38 per l’energia rinnovabile, 146 per la metropolitana, 228 contro il dissesto idrogeologico: sono alcuni dati forniti dal governatore per rimarcare l’azione della giunta.
    «Certo rimane tanto da fare, ma il cambio di passo c’è stato, soprattutto nell’aver previsto una programmazione che non ha precedenti negli ultimi dieci anni di questa regione», ha aggiunto il presidente che in conferenza stampa ha risposto a tutte le domande tranne che a una, quella sulla guida del Pdl.
    È favorevole alla riconferma di Nicola Cosentino o pensa a un’alternativa? «A questa domanda non rispondo» è stata la sua eloquente quanto gelida battuta a conferma della distanza tra il governatore e il coordinatore regionale. Una distanza che si è acuita nei primi cento giorni per quel presunto dossieraggio ai danni del governatore che è costato la poltrona a Ernesto Sica, assessore per poche settimane. 
    La sanità 
    Caldoro ha ricordato le misure adottate per rientrare dal debito, tra cui il piano ospedaliero, misure apprezzate dal governo che ha liberato un miliardo di euro. Tuttavia queste misure non determineranno una immediata riduzione delle tasse. Semmai il governatore ha aperto spiragli per il 2011. «L’approvazione della prima fase del piano di rientro ci incoraggia a intervenire gradualmente sulla riduzione delle addizionali Irpef e Irap. A patto, naturalmente, che si continui con un trend positivo». 
    La situazione finanziaria 
    «Abbiamo ereditato un disastro contabile, cambiali in bianco senza copertura finanziaria», ha detto Caldoro. Il governatore non evoca più il rischio Grecia, paventato a inizio mandato, ma non nega che la situazione rimanga difficilissima. «Ho letto la durissima relazione degli ispettori ministeriali sui conti regionali. Da parte nostra abbiamo messo in campo misure di contenimento, con tetti di spesa per ogni assessorato. Ma ci vorrà tempo per mettere in ordine i conti».
    Le politiche di sviluppo
    Caldoro ha risposto all’accusa del centrosinistra di non aver adottato misure per lo sviluppo. «Si possono fare qualificando la spesa, ma se c’è qualcuno che pensa che si possa spendere facendo debiti come si faceva un tempo, questo, al di là della nostra volontà, ci è impedito». Le difficoltà mettono in forse anche i contratti di programma già approvati e per i quali gli imprenditori battono cassa. «I contratti - ha spiegato il governatore - non sono una priorità di Confindustria nazionale nè delle sue emanazioni territoriali che prediligono piuttosto un sistema di agevolazioni. Ad ogni modo faremo le valutazioni con le parti sociali e decideremo».
    I rapporti giunta-consiglio
    Udc e Popolari per il Sud hanno attaccato l’assessore alle Attività produttive e ai Trasporti Sergio Vetrella: «Troppo potere nelle sue mani». «Non vedo assessori potenti ma assessori che hanno maggiori responsabilità e che sono più esposti», ha replicato Caldoro. Altra cosa è un maggior coordinamento tra giunta e Consiglio. «In questo senso ho apprezzato gli ordini del giorno sui rifiuti e sul lavoro approvati all’unanimità. È stata una grande risposta da parte di tutte le forze politiche. Credo sia giusto accelerare sul confronto», ha detto il presidente che ha avuto parole di apprezzamento per il ruolo dell’opposizione. Quanto all’ampliamento della giunta da dodici a quattordici assessori, il governatore ha rimandato la questione al Consiglio. «Per una regione come la Campania non sarebbe uno scandalo. Tuttavia non è pensabile farlo se non a costo zero», ha puntualizzato.

    Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=126348&sez=NAPOLI

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