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  • Privacy e social network: così i legali tracciano i confini delle informative accettate dagli utenti


    Preparare l'informativa a cui l'utente deve aderire, decidere il tipo di consenso da chiedere, condurre una due diligence sui possibili elementi di criticità prima del lancio di una campagna pubblicitaria online e identificare i limiti operativi da rispettare, contribuendo allo stesso tempo all'evoluzione normativa nel trattamento dei dati personali.
    Gli avvocati d'affari sono sempre più coinvolti nell'assistenza alle aziende che offrono prodotti e servizi online e, a differenza di quello spesso si immagina, «circa il 65% dell'attività di consulenza che offriamo precede il verificarsi di una patologia», come spiega Carlo Grignani, dello studio legale Nctm.

    Da 5 anni a oggi, per gli studi legali l'aumento del lavoro in ambito di protezione dei dati personali (settore su cui gli Stati Uniti e l'Unione europea si preparano a innovare con norme aggiornate e potenzialmente piùrestrittive) è stato costante, ma l'ultima frontiera legata al trasferimento della pubblicità online sta emergendo solo ora.
    Come nel caso dell'hotel virtuale Habbo, una realtà virtuale creata dallamultinazionale finlandese Sulake che NCTM sta assistendo per gli aspetti legali collegati alla gestione delle inserzioni pubblicitarie e alla registrazione dei dati degli utenti. In Italia circa 6 milioni di visitatori si sono iscritti al sito, a cui si può accedere solo attraverso un avatar e dopo avere acconsentito al trattamento dei dati personali.
    «Il potenziale di Internet come canale pubblicitario è incredibile. I social network sono luoghi virtuali in cui lo scambio è rapido e spesso monetario. Basta ricordare che i fan della Nutella su Facebook sono oltre 6 milioni, utenti che offrono al prodotto una pubblicità gratuita e costante», continua Grignani, che fa parte del team di 6 persone che in Nctm si occupa di Internet e diritto.
    La normativa sulla Privacy adottata in Italia nel 1996 e raccolta nel 2003 con alcune modifiche nel Codice sulla Privacy impone adempimenti formali e rigorosi alle aziende che raccolgono dati personali sia di profilo demografico che commerciale. «Ma questo obbligo può diventare un'opportunità di business», osserva l'avvocato. «Spieghiamo alle società con cui lavoriamo che una profilazione completa dei loro utenti è fondamentale e utile per proporre nuove offerte adatte al singolo consumatore», spiega Grignani.
    «La profilazione è un valore per l'azienda e mantenere un database aggiornato nel corso del tempo è fondamentale». Nel settore delle telecomunicazioni il database clienti può raggiungere valere per il 30% degli asset di una società. «Le industry con cui lavoriamo maggiormente sono quella bancaria, farmaceutica, della telefonia e dell'energy», continua l'avvocato. Il consiglio dei professionisti è di creare un'informativa veloce e chiara, raccogliendo solo le informazioni necessarie per il settore di attività.
    «Quando si sviluppa una maschera di registrazione o una policy privacy dobbiamo combinare due esigenze: la trasparenza nei confronti del cliente e le necessità aziendali», spiega l'avvocato che aggiunge che le statistiche parlano chiaro: se il processo di iscrizione a un sito dura più di un minuto, il rischio di perdere il cliente diventa quasi una certezza.
    Nctm interviene al fianco dei clienti con l'organizzazione di verifiche periodiche sulla compliance alla normativa e per aggiornare i software in base alle modifiche introdotte dalle sentenze. «In una realtà virtuale sono tenuto a identificare il soggetto? È necessario per motivi di ordine pubblico ricondurre un avatar alla persona fisica? Qual è l'età minima per l'accesso al servizio? Che tipo di consenso va chiesto ai clienti? Queste sono solo alcune delle domande a cui dobbiamo rispondere e le risposte variano per ogni piattaforma online», continua Grignani.
    Dal 2003 a oggi la normativa non ha subito modifiche sostanziali, ma gli interventi del Garante per la protezione dei dati personali hanno chiarito alcuni dettagli sull'attuazione. «Le indagini e le pronunce significative sono aumentate negli ultimi mesi e riguardano soprattutto i portali Google e Yahoo. La sensibilità legale si sta creando ora», conclude l'avvocato.
    Nctm ha recemente risposto alle domande più comuni degli operatori durante un convegno sui profili giuridici del marketing digitale organizzato in tandem con Sulake. Un evento innovativo oltre che nei contenuti per la partecipazione inedita di uno studio legale al dibattito attraverso il social network Twitter.
    Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-11-20/privacy-social-network-legali-135517.shtml?uuid=AYbOgRlC

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