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Pozzuoli, mini zoo abusivo con i fondi Ue scattano i sequestri e le denunce
Sulla carta era una azienda agricola di pochi metri quadrati a ridosso della collina del Campiglione, ma su quei 9mila metri quadri di terreno era sorto nel frattempo un agriturismo con tanto di animali esotici stipati in box di fortuna e un complesso sportivo da 2 milioni di euro.Secondo le accuse tutto abusivo e sequestrato ieri mattina dalle forze dell’ordine, che adesso stanno vagliando anche l’ipotesi di una frode dei fondi comunitari. Il blitz, coordinato dal capitano dei carabinieri Roberto Spinola della compagnia di Pozzuoli, è scattato all’alba. Un’operazione complessa, con la task-force composta da carabinieri, agenti municipali dell’antiabusivismo e corpo forestale dello Stato.Nei guai sono finiti un 35enne di Contrada Pisciarelli ed un 74enne di via Campana: piccoli imprenditori agricoli entrambi incensurati, denunciati in stato di libertà con l’accusa di mancato rispetto delle norme urbanistiche e violazione dei sigilli. In via Vicinale Campana, una delle traverse della trafficatissima via Campana, tra Quarto e Pozzuoli, erano stati realizzati due campi di calcetto in erba sintetica, una piscina lunga 35 metri, due locali da 350 metri quadrati adibiti a spogliatoio delle strutture sportive e 44 box in muratura che fungevano da ricovero per oltre 200 animali. In pratica uno zoo illegale, con mucche, maiali, cavalli, pecore, ma anche struzzi, lama e daini in cattività.Nelle intenzioni dei due imprenditori denunciati gli animali esotici sarebbero state le attrazioni dell’azienda agrituristica che stava per essere ufficialmente inaugurata di qui a qualche giorno. Sotto sequestro, poi, sono finiti anche un capannone adibito a deposito di vino, stipato in 4 silos di alluminio, e 8 bungalow di varie quadrature e parzialmente rifiniti, che si estendono su una superficie di 2mila metri quadrati sotto la collina del Campiglione. Una struttura nascosta: in giro nessun cartello segnaletico a indicare l’agriturismo, ma tutti in via Vicinale Campana sapevano di quella megastruttura con tanto di complesso sportivo annesso.Tutti i beni, del valore stimato in oltre 2 milioni di euro, sono finiti sotto chiave. Ma l’indagine è solo alle prime battute. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro e stanno spulciando tra le carte anche per capire se i titolari della struttura abbiano fatto richiesta di fondi comunitari o regionali destinati al finanziamento di strutture agrituristiche. L’ipotesi della truffa dei fondi comunitari per il momento è stata solo ventilata ed è tutta ancora da dimostrare, ma gli accertamenti contabili e fiscali proseguiranno nei prossimi giorni.
Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=126916&sez=NAPOLI


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