rassegna di notizie dal web utili alla difesa del cittadino

| 0 HOME 00|00 CHI SIAMO 00|00 ANGELO PISANI 00|00 CONTATTI 00| 000000000000000000000000000000000000
  • Ospedale del Mare, truffa nel progetto. La procura chiede il rinvio per 12 indagati

    L'ospedale del Mare (Archivio)

    Dodici richieste di rinvio a giudizio sono state emesse dalla procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sull'ospedale del Mare, struttura in costruzione da anni alla periferia orientale di Napoli. 
    La richiesta di rinvio a giudizio riguarda Matteo Gregorini, determinatore del progetto dell'ospedale del mare; Claudio Ragosta e Lorenzo Catapano, responsabili del procedimento e dirigenti pro tempore del servizio tecnico dell'Asl1; Mario Tursi e Giovanni Di Minno, direttori generali dell'Asl; Nicola Silvestri e Remigio Prudente, direttori sanitari; Luigi Patrone e Pasquale Corcione, direttori amministrativi; Paolo Cetroni, amministratore delegato della PFP spa, concessionaria delle opere relative alla realizzazione dell'ospedale e della gestione tecnica, economica e funzionale della struttura; Albino D'Ascoli, dirigente della Regione Campania; Partenopea Finanza di Progetto spa (PFP).
    La truffa sarebbe stata imbastita ai danni dell'Asl, della Regione Campania e del ministero della Salute per ottenere, con un ingiustificato anticipo, finanziamenti pubblici pari a 17mila e 500 euro da destinarsi alla concessionaria delle opere. Secondo l'accusa, dirigenti e responsabili dell'Asl, unitamente all'ingegnere Matteo Gregorini, avrebbero fornito false attestazioni su chi aveva predisposto il piano di realizzazione dell'ospedale del Mare, su chi materialmente aveva redatto il progetto e sui pareri positivi a procedere arrivati da enti che in realtà avevano espresso parere contrario o non erano mai stati neppure interpellati. 
    Un altro aspetto dell'indagine riguarda invece il presunto tentativo di imbrogliare Asl, Regione e ministero della Salute sull'erogazione dei finanziamenti. Asl e concessionaria dei lavori avevano stipulato un accordo in base al quale i soldi per i lavori andavano versati dal partner privato (43%) e da quello pubblico (57%) di pari passo all'avanzamento dell'opera. Ma la condizione alla concessionaria andava stretta, al punto tale che in un momento successivo si arrivò ad una rinegoziazione dell'accordo. L'illecito, secondo l'accusa, avvenne a questo punto. Si fece in modo che ad anticipare le quote fosse il solo partner pubblico, quindi vennero inserite nuove condizioni ad esclusivo vantaggio della PFP.

    Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=128113&sez=NAPOLI

0 commenti:

Leave a Reply


Apri un comitato "Liberi da Equitalia"

Cerca nel blog

NOTIZIE DA FORO DI NAPOLI

_________________________________