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Chiuso il G20, restano i contrasti «Più posti di lavoro per la crescita»
SEUL - «La ripresa globale continua ad avanzare ma i rischi di inversione permangono. Siamo decisi a fare di più». È quanto sottolineano i Grandi del G20 nel comunicato finale del summit sudcoreano. Il G20 lancia dunque «un piano di azione di Seul» per «assicurare un fermo impegno a cooperare», per «produrre un piano con impegni politici di ciascun Paese e raggiungere i tre obiettivi di una crescita forte, sostenibile, equilibrata». Il G20, inoltre, resterà «vigile» sugli «eccessi di volatilità delle valute» e ribadisce il no «alle svalutazioni competitive» sostenendo la «flessibilità dei tassi di cambio» per riflettere i «fondamentali economici». Sul fronte degli squilibri commerciali invece - si legge nel comunicato finale - si sottolinea il no al protezionismo e la necessità «di ridurre gli eccessi» a livelli «sostenibili». I leader del G20 assumono poi l'impegno a mettere al centro della ripresa la creazione di posti di lavoro. «Riconosciamo l'importanza di fare fronte alle preoccupazioni più vulnerabili - si legge nel testo - e a questo fine siamo determinati a mettere i posti di lavoro come punto centrale della ripresa e fornire protezione sociale e lavoro dignitoso, oltre che ad assicurare una crescita accelerata nei Paesi a basso reddito». Viene poi rilanciata la necessità per le «economie avanzate» di risanare i bilanci pubblici deteriorati dalla crisi, attuando «piani a medio termine chiari, credibili, ambiziosi e differenziati a seconda delle condizioni di ciascun Paese».
ACCORDO E DIFFERENZE - «Abbiamo raggiunto specifici e tangibili risultati» commenta il presidente sudcoreano, Lee Myung Bak. In realtà, sono molte le differenze di posizione che i leader non sono riusciti a superare. Così, anche se il padrone di casa parla di «accordo storico», il comunicato risulta vago nelle questioni specifiche per le quali si rimanda ai prossimi incontri. In particolare sul punto più spinoso, quello dei cambi, i leader hanno convenuto sulla necessità di «muoversi verso un sistema dei cambi determinato in modo maggiore dal mercato» per riflettere «i sottostanti fondamenti economici». Ma ogni riferimento alla questione delle monete «sottovalutate» è stato espunto dal testo per la decisa opposizione della Cina. Per la prima volta poi il comunicato del G20 contiene un riferimento alle politiche di cooperazione e per lo sviluppo, con un impegno dei leader per un piano di diversi anni teso ad aumentare la sicurezza alimentare e far diminuire il gap tra nazioni povere e ricche. Il vertice ha poi adottato le nuove regole sulla finanza previste dagli accordi di Basilea III e della riforma del Fondo monetario internazionale.UE E IRLANDA - I ministri delle finanze dei cinque Paesi della Ue che siedono al tavolo del G20 (Francia, Germania, Italia e Regno Unito) hanno poi stilato una dichiarazione congiunta per rassicurare i mercati sulla situazione finanziaria in alcuni Paesi della zona euro, in particolare quella dell'Irlanda. I ministri sottolineando come già esiste un Fondo salva-Stati provvisorio e come si stia lavorando alla costituzione di un meccanismo permanente dalla metà del 2013.BERLUSCONI - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha lasciato la sede del vertice senza tenere la conferenza stampa nella sala appositamente allestita. Il premier, in precedenza, ha avuto tra le altre cose un incontro a tre con Dmitri Medvedev e Recep Tayyip Erdogan. Secondo fonti italiane, nel corso del colloquio il presidente del Consiglio, il presidente russo e il primo ministro turco hanno parlato anche di dossier energetici oltre che dei temi in discussione al summit. Italia, Russia e Turchia sono peraltro partner nello sviluppo di numerosi progetti per l'estrazione e il trasporto di idrocarburi. Berlusconi, che oltre ai leader europei ha avuto anche un colloquio con il presidente americano Barack Obama, ha dichiarato poi di ritenere che sia «estremamente necessario e urgente che i Paesi del G20 procedano a delle norme che vietino queste speculazioni finanziarie, per esempio vietando gli acquisti futures oppure imponendo che per acquistare il petrolio a consegna futura si impongano dei versamenti che vanno dal 50% in su».OBAMA - Nella conferenza stampa finale, Obama ha affermato dal canto suo che «la cosa più importante per gli Usa è crescere. Noi siamo il mercato globale più importante, un motore per tutti i Paesi». «Vedrete un accordo su base unanime - ha aggiunto. - C'è bisogno di una crescita bilanciata. Ed è importante creare un meccanismo per incoraggiarla». Obama ha poi detto: «La mia priorità numero uno è assicurare che ci siano tagli alle tasse» per la classe media. Il leader americano ha parlato anche della Corea del Nord e del suo programma nucleare: «Possono continuare in atti provocatori» e questo porterà ad un «isolamento», ma la «scelta preferibile sarebbe cercare di impegnarsi in un sentiero di denuclearizzazione. Allora - ha continuato - si vedrebbero gli Usa e la comunità internazionale dare assistenza al loro Paese».
Fonte: http://www.corriere.it/economia/10_novembre_12/g20-seul-lavori-comunicato-conferenza_b251f828-ee29-11df-8dee-00144f02aabc.shtml

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