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Ripetitori ai Camaldoli. Pisani: "I cittadini rischiano da anni di contrarre tumori e patologie celebrali. Perchè la situazione non è stata ancora risolta?!"
Situazione critica nel quartiere Camaldoli, a Napoli. La massiccia presenza di ripetitori dei segnali radio, tv e cellulari provoca un inquinamento da onde elettromagnetiche due volte superiore alla media consentita dalla legge. Fenomeno che dura da anni nonostante sequestri della magistratura e apposite ordinanze comunali. Il rischio di contrarre malattie celebrali e tumori è altissimo. E’ quanto emerge da un’indagine pubblicata sul quotidiano ecologista «Terra. «Tra il 23 febbraio e il 30 marzo scorsi», riporta il quotidiano, «sono state realizzate numerose misurazioni che hanno fatto registrare in zona valori medi giornalieri dei campi elettromagnetici prossimi agli 11 Volt/metro (V/m), ben oltre il limite consentito dalla normativa, pari a 6 V/m. In un caso il valore è schizzato addirittura a 16,70 V/m».
“E’ una situazione inammissibile – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. Su questo territorio sono state fatte troppe speculazioni a danno della salute dei cittadini. Per legge i ripetitori di segnale dovrebbero essere posizionati lontano dalle zone residenziali proprio per tutelare la salute degli abitanti. Come mai questo problema è presente da anni? Perché nonostante gli interventi della Magistratura e del Comune di Napoli, non si è risolto nulla? E’ risaputo che l’esposizione alle onde elettromagnetiche comporta gravi danni alla salute dell’uomo. I pericoli riguardano alti rischi di contrarre gravi patologie celebrali, e non solo, come il tumore. Bisogna che le istituzioni ed il Comune blocchino le antenne e le posizionino altrove dato che finora gli interventi sono stati nulli. Sembra quasi che, arrivati ad oggi, il problema sia stato gettato nel dimenticatoio mentre i cittadini continuano ad essere in pericolo”.
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