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  • Eurispes, rischio usura alto in Campania. "Siamo strozzati da camorra, disoccupazione e chiusura delle banche. Bisogna avere il coraggio di denunciare ed agire!"

    Indice di Rischio Usura. E’ nome dell’indicatore elaborato dall’Eurispes per l’indagine “L’usura: quando il ‘credito’ è nero” , i cui risultati sono stati pubblicati oggi. Lo studio presenta una mappa delle regioni italiane colpite dal fenomeno del racket e dell’usura. Dai dati analizzati è emerso che tutte le province con un indice di usura considerato alto o medio-alto sono del Sud Italia con una situazione di particolare rischio per le province della Calabria, della Campania e della Sicilia. Il grado di vulnerabilità all’usura è stato misurato prendendo in considerazione indicatori come il fenomeno relativo alle crescenti difficoltà economiche delle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, lo stato di sofferenze del tessuto imprenditoriale minacciato dalla criminalità organizzata ed anche i problemi degli italiani ad allacciare rapporti con le banche. Di fatti l'86,1% degli italiani ritiene che il sistema bancario non sia in alcun modo (46,6%) o poco (39,5%) in grado di farsi carico dei problemi delle famiglie. Secondo l'Eurispes, la maggiore vulnerabilità del Sud Italia "trae origine dalla persistenza, a livello regionale e provinciale, di talune condizioni che si ritiene favoriscano il diffondersi del fenomeno dell'usura, tra cui: l'elevato tasso di disoccupazione; il Pil pro-capite notevolmente inferiore rispetto alla media nazionale; la diffusione della criminalità (estorsioni, associazioni a delinquere); le crescenti difficoltà economiche di famiglie e imprese (protesti, sofferenze, cessazioni di impresa); la minore presenza di banche sul territorio (sportelli, comuni serviti) e le difficili condizioni di accesso al credito (tassi di interesse medi attivi superiori rispetto alla media nazionale)”.

    “I dati parlano chiaro. La Campania è una delle regioni più colpita dall’usura – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. I motivi sono complessi e profondi. La radicalizzazione delle attività dei clan criminali sul territorio, le enormi difficoltà provenienti dalla crisi economica ed anche la disoccupazione comportano un aumento ed un consolidamento dell’usura. Talvolta si tratta purtroppo anche di una condizione culturale dovuta alla sottomissione e all’omertà tra le vittime. Si deve pensare, al di la dello studio dell’Eurispes, che in Campania, come altrove, esiste una sorta di percentuale “sommersa” sul racket. Mi riferisco – continua Pisani – a tutte le minacce. I soprusi e gli abusi che la gente per timore non denuncia. In questi termini probabilmente i dati rilevati sarebbero diversi ed indicherebbero tassi molto più elevati. I commercianti, le famiglie, non denunciano perché sono diventati vittime di un sistema intimidatorio e del terrore che li strozza perennemente. Purtroppo con la grave crisi economica degli ultimi anni i commercianti e gli imprenditori campani vogliono stare tranquilli, hanno paura di ritrovarsi l’attività incendiata, sono terrorizzati dalle violente minacce che ricevono. Per di più la situazione è aggravata quando le banche sono praticamente chiuse al credito ed hanno tassi s’interesse troppo alti, non fornendo agli imprenditori alternative valide. Se vogliamo veramente uscire da uno dei problemi che uccide e denigra la Campania allora è necessario agire. Solo con la denuncia, il coraggio e l’unione si può ottenere una grande vittoria e restituire alla regione la sua dignità” conclude il Presidente di NoiConsumatori.it.

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