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  • Nuove norme per le telecamere Garante: Rispettare la privacy

    Roma, 27 apr. (Adnkronos/Ign) - Nuove regole del Garante della privacy sui sistemi integrati di videosorveglianza. Regole alle quali "soggetti pubblici e privati dovranno conformarsi per installare telecamere" sempre "nel rispetto di specifiche garanzie per la libertà delle persone". Così si dovrà prevedere la presenza di "appositi cartelli per segnalare la presenza di telecamere collegate con le sale operative delle forze di polizia". Inoltre: "Obbligo di sottoporre alla verifica del Garante privacy , prima della loro attivazione, i sistemi che presentino rischi per i diritti e le libertà fondamentali delle persone, come i sistemi tecnologicamente avanzati o intelligenti; conservazione a tempo delle immagini registrate; rigorose misure di sicurezza a protezione delle immagini e contro accessi non autorizzati". Il periodo per adeguarsi alle nuove regole varate dal Garante è stato fissato, a seconda degli adempimenti, da un minimo di sei mesi a un massimo di un anno. Il provvedimento generale, che sostituisce quello del 2004 e introduce importanti novità, si è reso "necessario non solo alla luce dell'aumento massiccio di sistemi di videosorveglianza'' per la prevenzione, l'accertamento e la repressione dei reati e il controllo stradale; ''ma anche in considerazione dei numerosi interventi legislativi adottati in materia". Tra questi, quelli più recenti che hanno attribuito ai sindaci e ai Comuni specifiche competenze in materia di incolumità pubblica e di sicurezza urbana, così come le norme, anche regionali, che hanno incentivato l'uso di telecamere. Il provvedimento, di cui è stato relatore Francesco Pizzetti, in via di pubblicazione sulla 'Gazzetta Ufficiale', tiene conto delle osservazioni formulate dal ministero dell'Interno e dall'Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni italiani. Fra i principi generali, viene stabilito che "i cittadini che transitano nelle aree sorvegliate devono essere informati con cartelli della presenza delle telecamere; i cartelli devono essere resi visibili anche quando il sistema di videosorveglianza è attivo in orario notturno''. Nel caso in cui i sistemi ''installati da soggetti pubblici e privati (esercizi commerciali, banche, aziende) siano collegati alle forze di polizia è necessario apporre uno specifico cartello''. Le telecamere istallate a tutela della sicurezza pubblica non devono essere segnalate, ma il Garante ''auspica comunque l'utilizzo di cartelli che informino i cittadini''. Quanto alla conservazione, "le immagini registrate possono essere conservate per periodo limitato e fino ad un massimo di 24 ore, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a indagini. Per attività particolarmente rischiose, è ammesso un tempo più ampio, che non può superare comunque la settimana. Eventuali esigenze di allungamento dovranno essere sottoposte a verifica preliminare del Garante". I Comuni che installano telecamere per fini di sicurezza urbana hanno "obbligo di mettere cartelli che ne segnalino la presenza, salvo che le attività di videosorveglianza siano riconducibili a quelle di tutela specifica della sicurezza pubblica, prevenzione, accertamento o repressione dei reati. La conservazione dei dati non può superare i 7 giorni, fatte salve speciali esigenze". Per i sistemi integrati che collegano telecamere tra soggetti diversi, sia pubblici che privati, o siano 'in remoto' da parte di società specializzate, mediante collegamento telematico ad un unico centro, "sono obbligatorie specifiche misure di sicurezza, ad esempio contro accessi abusivi alle immagini. Per alcuni sistemi è comunque necessaria la verifica preliminare del Garante". Inoltre, per videosorveglianza 'intelligenta' dotata di software che permettono l'associazione di immagini a dati biometrici, ad esempio il riconoscimento facciale, o in grado di riprendere e registrare automaticamente comportamenti o eventi anomali e segnalarli, "è obbligatoria la verifica preliminare". Quanto alle violazioni al codice della strada, sono "obbligatori i cartelli che segnalino i sistemi elettronici di rilevamento delle infrazioni. Le telecamere devono riprendere solo la targa del veicolo, non conducente, passeggeri, eventuali pedoni. Le fotografie o i video che attestano l'infrazione non devono essere inviati al domicilio dell'intestatario del veicolo". Lecito l'utilizzo di telecamere per controllare discariche di sostanze pericolose e piazzole ecologiche, per monitorare modalità del loro uso, tipologia dei rifiuti scaricati e orario di deposito. Sui luoghi di lavoro, "le telecamere possono essere installate solo nel rispetto delle norme in materia di lavoro. Vietato comunque il controllo a distanza dei lavorator i , sia all'interno degli edifici, sia in altri luoghi di prestazione del lavoro, come in cantieri o nei veicoli". In ospedali e luoghi di cura, "no alla diffusione di immagini di persone malate mediante monitor quando questi sono collocati in locali accessibili al pubblico. E' ammesso, nei casi indispensabili, il monitoraggio da parte del personale sanitario dei pazienti ricoverati in particolari reparti, come in rianimazione; ma l'accesso alle immagini deve essere consentito solo al personale autorizzato e ai familiari dei ricoverati". Negli istituti scolastici, "ammessa l'installazione di sistemi di videosorveglianza per la tutela contro gli atti vandalici, con riprese delimitate alle sole aree interessate e solo negli orari di chiusura". Inoltre, a bordo dei taxi "le telecamere non devono riprendere in modo stabile la postazione di guida". Sul trasporto pubblico, "lecita l'installazione sui mezzi e presso le fermate, ma rispettando limiti precisi: ad esempio la visuale circoscritta e le riprese senza l'uso di zoom". Infine, con le webcam a scopo turistico, "la ripresa delle immagini deve avvenire con modalità che non rendano identificabili le persone". E, a tutela di persone e proprietà contro possibili aggressioni, furti, rapine, atti di vandalismo, prevenzione incendi, sicurezza del lavoro, "si possono installare telecamere senza il consenso dei soggetti ripresi", ma sempre sulla base delle prescrizioni indicate dal Garante.

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