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Corte europea, diritto di recesso: rimborso al consumatore anche delle spese di consegna. Pisani "Non è prevista per il consumatore alcuna penalità né una motivazione del recesso"
Molte volte capita di non essere soddisfatti di un prodotto acquistato tramite internet o per telefono o da catalogo, ma ancora più spesso capita che il consumatore non restituisca indietro la merce per paura di eventuali problemi e spese maggiori. "Ebbene, cari consumatori potete stare tranquilli poiché potete esercitare il vostro diritto di recesso previsto dalla legge e sarà lo stesso venditore a rimborsarvi oltre che del prezzo pagato anche di quanto versato per le spese di consegna" afferma lavvocato Angelo Pisani, Presidente Nazionale dellassociazione Noi Consumatori.it il quale aggiunge che "A carico del consumatore ci saranno soltanto le spese di spedizione per restituire il prodotto non soddisfacente".
A questa conclusione è giunta la Corte di Giustizia Ue con una recente sentenza (15/4/2010 procedimento n. C-511/08) che ha dato torto ad una società di vendita per corrispondenza la quale, addebitando al consumatore una somma forfettaria per la consegna del bene, non avrebbe poi restituito quanto versato dal consumatore in caso di recesso.
"La direttiva europea - spiega il Presidente dell'Associazione - che regola i contratti a distanza (97/7), riconosce al consumatore un diritto di recesso che è valido entro un termine determinato. Non è prevista, inoltre, alcuna penalità né una motivazione per cui non si vuol tenere il prodotto. Inoltre, la legge prevede che: 'il fornitore è tenuto al rimborso delle somme versate dal consumatore, che dovrà avvenire gratuitamente'. S'intende per 'somme versate' quanto versato dal consumatore per pagare le spese del contratto" ha concluso l'avvocato.
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