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Facebook vince causa anti-spam Maxi risarcimento negli Usa
Un operatore di marketing online usava illegalmente account degli utenti mandando messaggi pubblicitari indesiderati: condannato a pagare 711 milioni di dollari
LOS ANGELES - Importante vittoria in tribunale per Facebook: un tribunale della California ha riconosciuto al social network un maxi risarcimento di 711 milioni di dollari per i danni causati dalle attività di spamming illegale - un bombardamento di messaggi pubblicitari indesiderati - effettuato da un operatore di marketing via internet. A riferire della sentenza la stessa società, secondo cui si tratta del secondo maggiore risarcimento danni su una causa anti spamming.
Il condannato si chiama Sanford Wallace: Facebook lo aveva querelato per accessi non autorizzati agli account di diversi iscritti al social network, che aveva utilizzato per inviare messaggi fasulli a scopo pubblicitario. Il tribunale californiano ha anche deciso di deferire Wallace al procuratore generale Usa per oltraggio alla corte, reato con cui rischia pene detentive.
Non è la prima condanna del genere per Wallace. Nel maggio 2008 un tribunale di Los Angeles lo aveva condannato, assieme al suo socio Walter Rines, al risarcimento di danni per 230 milioni di dollari a favore di un altro social network, Myspace, che a sua volta era stato oggetto di bombardamenti di messaggi spazzatura. Nel 2006 gli era stata comminata un'ammenda da 4 milioni per aver diffuso di programmi che infettavano i computer, con sistemi spia (spyware) o che scatenavano il proliferare di aperture automatiche di finestre (pop-up).
Secondo il social network, nella sua carriera di spammmer Wallace ha usato i nickname "spam king" e "spamford", e tramite le sue aziende già negli anni novanta inviava in media 30 milioni di messaggi pubblicitari spazzatura al giorno. Secondo quanto riporta la sentenza del tribunale californiano, Wallace è residente a Las Vegas ma non sono disponibili recapiti per contattarlo.
"Anche se non speriamo di ottenere la maggior parte di questi risarcimenti, speriamo che questa sentenza farà da deterrente contro questi criminali", ha commentato Sam O'Rourke, consulente generale associato per le questioni legali di Facebook. "Questa è un'altra importante vittoria nella nostra battaglia contro lo spam". Nel novembre del 2008, sempre Facebook aveva ottenuto un risarcimento danni ancora più consistente in una causa simile, 873 milioni di dollari. In quel caso a essere condannato era stato Adam Guerbuez, titolare della Atlantis Blue Capital che aveva bombardato gli account degli utenti del social network con messaggi pubblicitari che recavano contenuti sessuali espliciti.
Fonte: laRepubblica.it
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